IL NOSTRO MACERATO
COS'È UN VINO MACERATO?
[definizione di Wine Enthusiast]
I termini vino macerato o "orange wine" indicano la macerazione, ovvero il periodo durante la vinificazione in cui le bucce dell'uva rimangono a contatto con il succo. La maggior parte dei vini rossi si ottengono facendo fermentare l'uva con le bucce per tutto il periodo della fermentazione alcolica per estrarne il colore. Così, quando si parla di vini macerati, si intende di solito vini ottenuti da uve bianche che vengono vinificati come i vini rossi. Il termine Orange è un altro modo per indicare questa categoria: questo stile di vini può essere conosciuto anche con i loro riferimenti cromatici di avere una sfumatura ambrata o arancione che il vino bianco base riceve a causa del contatto con i pigmenti coloranti delle bucce dell'uva.
COS'È UN VINO NATURALE?
I VINI NATURALI sono prodotti solo con uve biologiche/biodinamiche, senza aggiungere o togliere nulla in cantina. Nessun additivo, nessun prodotto chimico, nessun aroma, nessun lievito selezionato e pochissimi solfiti.
MODUS BIBENDI BIANCO MACERATO da uve
Catarratto, Zibibbo, Grillo
VARIETÀ DI UVE: Catarratto, Zibibbo, Grillo
MACERAZIONE 20 giorni - TERRENO argilloso, sabbioso, pietroso - AFFINAMENTO 7 mesi in acciaio inox
VINIFICAZIONE naturale, fermentazione spontanea
ANNATE DISPONIBILI: 2018
COM'È NATA L'IDEA DI PRODURRE IL MACERATO
All'interno delle nostre aziende agricole coltiviamo diverse varietà di uva.
I nostri vigneti, che si estendono su tre macro-aree che si trovano nei dintorni di Alcamo fino ad un massimo di 15 km di distanza, insistono su terreni e microclimi diversi, vicino al mare o in zone più interne, e tale diversità si evince dalle uve.
Vi sono delle uve che godono di un equilibrio perfetto e che meritano di essere vinificate da sole, come quelle provenienti dalla zona di Camporeale, e vi sono uve dotate di pregi ma con qualche mancanza.
È qui che entra in gioco la capacità di interpretare il proprio territorio e le proprie uve; da tale assunto nasce il "blend" del nostro Bianco macerato per il quale abbiamo utilizzato le uve Catarratto della zona di Monreale (zona interna) ed il Grillo e lo Zibibbo di Alcamo (zona vicina al mare).
Il Catarratto dona al vino la “spalla” acida (che manca allo Zibibbo), il Grillo la struttura (che si rivela utile per legare le due componenti estreme delle altre due uve) e lo Zibibbo la parte aromatica; la macerazione delle bucce integra perfettamente queste peculiarità.
LE VARIETÀ: CATARRATTO, ZIBIBBO, GRILLO
CATARRATTO
La varietà è coltivata in tutta la Sicilia, anche se maggiormente in tre province: Trapani, Palermo e Agrigento. Tradizionalmente, il vino Catarratto veniva vinificato da vendere come vino sfuso a buon prezzo. Negli ultimi anni si è assistio ad una crescita della qualità di produzione di vini da uve Catarratto che hanno portato in alto il nome di questa varietà. Un Catarratto ben fatto ha freschezza e mineralità, un buon corpo, e sapori di agrumi ed erbe aromatiche. Può anche presentare sapori leggermente di frutta secca. In alcuni casi i produttori hanno affinato il Catarratto in grandi botti di rovere ottenento degli ottimi risultati.
ZIBIBBO - MOSCATO DI ALESSANDRIA
La storia del moscato è complessa, e soprattutto quest'uva è molto antica: era di uso comune tra i greci (come Anathelicon moschaton e i romani (come Uva Apiane). La famiglia delle uve moscato comprende molte tipologie (oltre 200!).
Delle oltre 200 varietà di uva che condividono il nome "Moscato" (o uno dei suoi sinonimi) la maggior parte non sono strettamente imparentate tra loro. Fanno eccezione i membri delle famiglie del Muscat blanc à Petits Grains e del Moscato di Alessandria detto anche Zibibbo. All'inizio del XXI secolo, l'analisi del DNA ha dimostrato che il Moscato di Alessandria era, di per sé, un incrocio naturale tra il Muscat blanc à Petit Grainsee un vitigno da tavola a buccia nera delle isole greche noto come Axina de Tres Bias.
Descrizioni del vino: sfumature di arancia e sentori floreali e spezie. La caratteristica del moscato secco è quella di mantenere la qualità floreale e fruttato/piccante (soprattutto al naso), con un buon equilibrio acido.
GRILLO
Creato da un incrocio artificiale di Catarratto Bianco e Zibbibo (Moscato di Alessandria) ad Agrigento, in Sicilia, nel 1869 dal barone Antonio Mendola, agronomo ed esperto di vitigni, il Grillo è oggi uno dei vitigni più coltivati in Sicilia, dopo il Catarratto.
Il Grillo non è un'uva aromatica, nella sua espressione migliore il gusto risulta corposo, terroso, quasi fino all'astringenza, e può essere affinato in bottiglia o legno. Dà una sensazione cremosa, anche se con una buona acidità, con sapori di frutta ad ampio spettro, tendente all'agrumato. Note balsamiche e di frutta secca se affinato "sui lieviti".
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